16.5 Evoluzione dei sistemi monetari

Dopo aver compreso quali sono i benefici apportati dalla tassazione diretta sul capitale (inteso come capitale in eccesso), è ora possibile analizzare sotto un profilo storiografico l’evoluzione  dei diversi sistemi monetari e valutarne la validità sulla base della loro capacità di stabilire relazioni economiche sostenibili, che riflettano il valore reale di beni e servizi.

E’ davvero la prima volta nella storia che abbiamo la possibilità concreta di costruire un sistema finanziario equo ed efficiente, che sappia fornire incentivi all’imprenditorialità e al contempo sia completamente sostenibile, non presentando, quindi, rischi di crollo.

Per riuscire ad accaparrarsi le limitate quantità di oro esistenti, in passato non c’era altra scelta che combattere guerre sanguinose, in quanto non esisteva comunque alcuna possibilità di accrescere le risorse auree presenti.

In seguito alla comparsa della moneta cartacea diviene possibile diventare ricchi senza farsi troppo male. La ricchezza prodotta in questo modo è, però, alquanto instabile, a causa della fonte illimitata della materia che la costituisce: una moneta cartacea o digitale, creata come forma di compensazione di un debito sempre crescente, ondeggia costantemente tra la sopravvivenza e il crollo sotto il proprio stesso peso. L’espansione illimitata, sempre crescente e inevitabile, che caratterizza tale sistema, costituisce anche la sua principale debolezza. Tutti noi sappiamo che i limiti come concetto esistono (principalmente nella nostra testa ma, ehi, esistono e sono sempre limiti serissimi!) e sappiamo anche che i fenomeni di crescita non possono durare in eterno. Se cerchiamo di fermare questa crescita, però, il sistema crolla, poiché il risparmio e l’accumulazione di denaro non cessano. E’ necessario pertanto riciclare in qualche modo la moneta.

Il processo di riciclo, nondimeno, richiede l’introduzione di una tassazione diretta sui depositi, come descritto nel Capitolo 16. E non è possibile adottare misure di tale natura, se non introducendo una moneta completamente digitale. In passato chi non intendeva pagare le tasse, nascondeva semplicemente in qualche scrigno segreto le proprie monete, e re e imperatori erano costretti a impugnare le spade per riuscire a impossessarsene. Nonostante gli immensi poteri di chi li guidava, tuttavia, imperi e regni crollavano, a causa dell’impossibilità di conseguire gli auspicati obiettivi monetari.

Se oggi tentassimo di imporre una tassazione diretta sui depositi bancari, avendo ancora in utilizzo la moneta cartacea, la gente cercherebbe di resistere a queste manovre e preleverebbe il proprio denaro dai conti bancari su cui esso è depositato, ciò che avrebbe come conseguenza corse agli sportelli e il crollo completo del sistema finanziario.

Solo ora, in una fase caratterizzata da un uso massiccio di pagamenti digitali e da una disponibilità praticamente illimitata di rete digitale, siamo realmente in grado di creare un sistema in cui non sia possibile evitare l’imposizione fiscale. Si tratta di una proposta che ai più potrà apparire una completa eresia, una follia, ma un sistema finanziario a prova di crisi è la chiave per costruire una prosperità sostenibile. Noi tutti dobbiamo pagare le tasse. E noi tutti desideriamo risparmiare, ciò che è corretto e buono. Ma devono esistere dei limiti a questa riduzione dei consumi: in caso contrario i nostri risparmi non potranno corrispondere al loro reale potere d’acquisto e il nostro sistema non potrà far altro che disintegrarsi, come è accaduto a tutti gli imperi prima di noi. Tali crolli sono sempre terribili e portano con sé sofferenze e distruzioni assolutamente inutili. In fin dei conti ciò che va in pezzi non è la fertilità del suolo o la capacità produttiva del nostro lavoro, ma la proiezione mentale della ricchezza di cui siamo in possesso, e con essa il nostro orgoglio e la nostra ragionevolezza. E’ la matematica che non riusciamo ad applicare correttamente, perché utilizziamo un sistema economico imperfetto.

Ora, per la prima volta nella storia umana, abbiamo finalmente a disposizione gli strumenti tecnologici necessari a creare un sistema finanziario sostenibile e che non crollerà. Gli imperatori romani non avrebbero mai potuto immaginare l’opportunità di ottenere la quantità di tasse necessarie con uno schiocco di dita, senza bisogno di spargimenti di sangue, in modo del tutto digitalizzato, equo, efficiente e puntuale. Quest’opportunità noi la possediamo. Dobbiamo però finalmente entrare nel XXI secolo e procedere nella direzione di una completa digitalizzazione del sistema economico-finanziario.